Alla Stampa “Lettere”
ROTTAMATO
Apprendo, martedì 23, dal mio istituto scolastico, che sarò messo “unilateralmente” in pensione dal 1 settembre 2010, avendo raggiunto i quarant’anni di contributi.
Dopo cinque anni di Consiglio regionale, sarei voluto tornare a scuola, anche se ero un po’ preoccupato di riprendere un lavoro con parecchia ruggine (come saranno cambiati gli studenti, i libri, i metodi?).
La signora Gelmini toglie ogni dubbio, ma dovrebbe rispondere ad alcune domande:
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quale risparmio avrà lo Stato non pagandomi uno stipendio, ma una pensione?
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Perché si manda in pensione d’ufficio chi non vorrebbe andarci, quando si predica ovunque la necessità di alzare l’età pensionabile? Non sarebbe meglio dare libertà di scelta?
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Cacciando via un po’ di vecchietti/e, si darà lavoro ai/alle tanti/e precari/e da anni ed anni in attesa o, come penso, si ridurrà semplicemente il numero degli/delle occupati/e, continuando nell’assassinio del precariato già brillantemente avviato quest’anno.
Credo che le risposte siano chiare. Per me, rottamazione a parte, siamo davanti ad un altro passo della voluta distruzione della scuola pubblica praticata da questo governo e poco o nulla contrastata da quelli di altro colore.
Sergio Dalmasso
consigliere regionale di Rifondazione comunista
SCOMMESSA
Tutti danno per sicure opere che si dovrebbero costruire, grandi e meno grandi.
Berlusconi giura che il ponte sullo stretto sarà completato in sei anni (fine 2015), la TAV dovrebbe essere costruita in 10- 12 anni e così via (ricordate Berlusconi, tanti anni fa, davanti ad un Bruno Vespa genuflesso, tracciare linee sulla lavagna, riempiendo l’Italia di ferrovie, autostrade, tunnel?).
Ricordo che dell’autostrada Asti/Cuneo si parla dal 1985 ed era stata promessa prima per il 1995, poi per il 2000, poi per le Olimpiadi (2006), che il raddoppio della Cuneo/Fossano era dato per finanziato e fatto nel 2001, che del Tenda bis si parla da decenni. Tralascio, per decenza, il Mercantour.
Propongo una scommessa: se la TAV Torino/Lione, fra cinque anni, alla fine della prossima legislatura regionale, sarà costruita per metà, andrò in Consiglio regionale, mi cospargerò il capo di cenere e chiederò perdono; se vi fossero solamente, come penso, tanti progetti e un po’ di buchi per rassicurare industriali e l’Unione europea, sarebbe opportuno che tutti (consiglieri, assessori) non si ripresentassero alle elezioni. Neanche a quelle del condominio.
Sergio Dalmasso
consigliere regionale di Rifondazione comunista